Il sonno si divide in alcuni stadi, in uno di questi (sonno breve) le persone vedono i sogni. Sapete quali sono le particolarità di questi stadi, quanti cicli si alternano durante una notte, che cosa succede nel frattempo con il cervello? Vi potete chiedere: qual è il senso pratico del conoscere la teoria? Il fatto è che quest’ultima ci aiuta ad organizzare meglio il nostro riposo notturno e pomeridiano in maniera tale che possiamo recuperare le forze in modo più efficace, capire meglio il proprio corpo e reagire tempestivamente ai segnali che quest’ultimo ci dà mediante una sonnolenza eccessiva.
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Quali sono le caratteristiche del sonno rapido e lento oltre alla loro durata? L’intensità diversa dell’attività del cervello, dei processi fisiologici, la presenza e l’assenza dei sogni – tutto questo è una descrizione solamente superficiale delle particolarità interessanti e complicate della parte addormentata della nostra vita. È importante che capire queste particolarità aiuta ad organizzare il nostro riposo notturno e pomeridiano in modo più efficace, recuperare meglio le forze.
Alcuni preferiscono praticare il sonno polifasico che si riferisce a dividere le 7-8 ore del sonno raccomandate tra il sonno notturno e quello pomeridiano oppure tra più periodi di sonno alternandoli con quelli di veglia. Questo permette di ottimizzare i propri orari utilizzando le riserve interne dell’organismo in modo più efficiente.
Tuttavia, il sonno non è solamente un metodo per recuperare l’energia. È anche un importante indicatore della salute della persona. Difatti, in caso di malfunzionamento dei vari visceri, si presenta anche una sonnolenza elevata, mentre il sovraccarico del sistema nervoso e gli sbalzi ormonali risultano nell’insonnia. Si presume che la tensione nervosa estrema possa causare la letargia, cioè il sonno durevole senza svegliarsi in uno stato praticamente di incoscienza.
Tipologie del sonno